di Alfredo Lissoni
Dell'episodio dell'atterraggio del '33, peraltro, correva da tempo voce
negli ambienti ufologici milanesi, pur se a livello di semplice leggenda
urbana. Tutto era nato nel 1991, quando nel corso di una trasmissione per Radio
Ambrosiana Milano chi scrive intervistò il fisico Alfredo Pasolino;
quest'ultimo aveva da poco incontrato il professor Luigi Ighina di Imola, uno
dei discepoli di Marconi; quest'ultimo gli aveva raccontato che, anni addietro,
nel corso di un esperimento con "campi elettromagnetici di luce
naturale", lui e Marconi avrebbero abbattuto un disco volante!
La notizia venne presa con distacco dai presenti ma, pur restando a
tutt'oggi una leggenda urbana, potrebbe essere in qualche modo collegata al
preteso crash del '33. Sappiamo che il 15 agosto di quell'anno Marconi si
trovava a bordo della nave Elettra ancorata a S.Margherita Ligure, per condurre
un esperimento di radiotrasmissione (un altro test era stato effettuato un anno
prima); è molto facile che la leggenda del disco volante abbattuto sia nata
dalla fusione di due episodi, l'esperimento ferragostano ed il recupero del
giugno del '33.
Ho chiesto in merito notizie all'anziano professor Ighina, ma ho ricevuto
solo risposte confuse; quanto al dott. Pasolino, mi ha recentemente confessato
di non rammentare più l'episodio (fortunatamente registrato nelle bobine di
Radio Ambrosiana), ammettendo peraltro che sugli esperimenti 'spaziali' Marconi
ed Ighina avevano concordato un riserbo che avrebbe dovuto durare almeno cinquant'anni,
non essendo questa umanità pronta per le loro scoperte.
Oggi sappiamo che questa tesi non è credibile, non vi sono prove che Ighina
fosse realmente discepolo di Marconi.
Sia come sia, a questo punto fu per me necessario cercare prove più
concrete non tanto a sostegno dei documenti, che hanno tutti i crismi
dell'autenticità, ma del loro contenuto.
Mi sono concentrato allora sui personaggi citati da Mister X quali
componenti il fantomatico Gabinetto RS/33. Il solo Marconi è tutto un
programma: la sua vita è avvolta nel mistero, come pure la sua morte, avvenuta
improvvisa e solitaria nel '37, ufficialmente per un malore; non meno coperti
dal riserbo furono i suoi studi, sia per quanto concerne il raggio della morte
che le altre armi non convenzionali (ivi compresi i dischi volanti?).
Marconi era, come il Belluzzo delle V-7, Morgagni della Stefani e
presumibilmente il mittente di parte degli X-files fascisti, un senatore. Ed un
clan senatoriale sembrava dirigere il Majestic 12 fascista; i cui componenti
provenivano dagli ambienti scientifici universitari, come il chimico e chirurgo
Filippo Bottazzi di Napoli, che negli anni Trenta era membro del comitato
direttivo della rivista scientifica internazionale 'Scientia', assieme a
Vallauri di Napoli (che Mister X cita erroneamente come Dallauri), Pirotta e
Severi di Roma.
Bottazzi aveva fondato, nel 1925, la Società italiana di biologia
sperimentale; aveva poi lavorato per il CNR ed in seguito si era dedicato
all'insegnamento, presso l'università di Napoli, sino al 1937. La sua presenza,
come chirurgo, in un team di studio sugli UFO spinge ad azzardare che i
fascisti non avessero raccolto evidenze fisiche solo sui dischi...
Quanto a Gaetano Arturo Crocco, altro personaggio citato nei files
fascisti, era un ingegnere aeronautico di Napoli, fondatore della Società
Italiana Razzi (la NASA gli ha dedicato un cratere lunare e tuttora lo
commemora nel proprio sito Internet, assieme a Condon!); ha ideato una turbina
a gas (Belluzzo studiava invece quelle a vapore, applicabili alle V-7); ha
lavorato per la Marina Militare ed ha costruito dirigibili armati con
telebombe.
Inventore e personaggio versatilissimo, è indubbiamente l'elemento
maggiormente interessante di tutto il team: si occupava di 'iperaviazione',
cioè di viaggio nello spazio con il superamento della barriera del suono.
Progettava molto seriamente il sistema per "rendere abitabili Marte e
Venere", con l'invio di uomini a bordo di razzi che "utilizzassero
l'energia derivante dall'esplosione dei prodotti delle reazioni nucleari,
raddrizzando l'asse terrestre per avvicinare alla terra le orbite dei due
pianeti" (sembra di sentire la teoria del viaggio intergalattico di Bob
Lazar!).
Nella vita di questo bizzarro quanto geniale personaggio c'è però un buco,
tra gli anni Trenta e Quaranta (come per Belluzzo); non si sa cosa abbia fatto
in quel periodo, e ciò è coerente con la militanza in un ente supersegreto.
Chi scrive sta conducendo ancora indagini sui componenti del Gabinetto
RS/33, e dunque il caso è ancora aperto. Ma un ulteriore dato balza all'occhio.
Il 'clan dei napoletani' ebbe un ruolo di rilievo nelle investigazioni sugli
UFO. Nei documenti del '36 si accenna ad un incontro segreto del Duce con il
team UFO; ebbene, la stampa dell'epoca ci conferma che in quella data Mussolini
si trovava in Irpina, ufficialmente per incontrare la gente del Meridione;
nulla di più facile che, in una pausa tenuta segreta, abbia avuto un
abboccamento con Bottazzi, Crocco e Vallauri per discutere degli avvistamenti
in Veneto. 'Casualmente' nello stesso
momento il ministro della propaganda nazista Goebbels visitava Venezia, dunque
l'area dei recenti avvistamenti...
UNA FRASE ENIGMATICA
In quest'ottica assume una diversa consistenza il discorso che il Duce
tenne diversi anni dopo alla Federazione fascista dell'Urbe, al Teatro Adriano
il 23 febbraio 1941. Il testo, riportato integralmente sul Giornale d'Italia
del 25 febbraio 1941, concludeva con una frase sibillina: "É più
verosimile che gli Stati Uniti siano invasi, prima che dai soldati dell'Asse,
dagli abitanti non molto conosciuti, ma pare assai bellicosi, del pianeta
Marte, che scenderanno dagli spazi siderali su inimmaginabili fortezze
volanti". Per anni gli ufologi hanno pensato che questa frase, che
concludeva di botto il discorso, senza nulla aggiungere o togliere e staccata
dal resto, fosse una semplice battuta. Oggi, viene da pensare che avesse altri
significati.
É solo un'idea un po' folle, ma il tono dei rapporti e la presenza di
chirurghi o biologi nella commissione non dà adito a pensare che i fascisti
potessero avere dei resoconti anche su eventuali umanoidi? Certo, se fosse
atterrato un Grigio nell'Italia del '33, la notizia dell'apparizione di una
simile "mostruosità" (tale sarebbe stata considerata) non avrebbe
potuto essere tenuta nascosta. Ma ammettiamo che da un UFO fosse sceso un
Nordico. Un simile evento non sarebbe stato reinterpretato da fascisti e nazisti
come una conferma all'idea bislacca dell'esistenza degli Immortali Ariani (che
Hitler mandò a cercare sino nel Caucaso, ove secondo la leggenda avrebbero
avuto una occulta dimora)?
Sia come sia, nel suo discorso Mussolini fu, volente o nolente, profeta:
l'anno seguente gli UFO si mostrarono in maniera massiccia su Los Angeles e
furono fotografati mentre venivano presi di mira dalla contraerea.
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