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Wednesday, August 20, 2014


di Alfredo Lissoni  


Dell'episodio dell'atterraggio del '33, peraltro, correva da tempo voce negli ambienti ufologici milanesi, pur se a livello di semplice leggenda urbana. Tutto era nato nel 1991, quando nel corso di una trasmissione per Radio Ambrosiana Milano chi scrive intervistò il fisico Alfredo Pasolino; quest'ultimo aveva da poco incontrato il professor Luigi Ighina di Imola, uno dei discepoli di Marconi; quest'ultimo gli aveva raccontato che, anni addietro, nel corso di un esperimento con "campi elettromagnetici di luce naturale", lui e Marconi avrebbero abbattuto un disco volante!

La notizia venne presa con distacco dai presenti ma, pur restando a tutt'oggi una leggenda urbana, potrebbe essere in qualche modo collegata al preteso crash del '33. Sappiamo che il 15 agosto di quell'anno Marconi si trovava a bordo della nave Elettra ancorata a S.Margherita Ligure, per condurre un esperimento di radiotrasmissione (un altro test era stato effettuato un anno prima); è molto facile che la leggenda del disco volante abbattuto sia nata dalla fusione di due episodi, l'esperimento ferragostano ed il recupero del giugno del '33.

Ho chiesto in merito notizie all'anziano professor Ighina, ma ho ricevuto solo risposte confuse; quanto al dott. Pasolino, mi ha recentemente confessato di non rammentare più l'episodio (fortunatamente registrato nelle bobine di Radio Ambrosiana), ammettendo peraltro che sugli esperimenti 'spaziali' Marconi ed Ighina avevano concordato un riserbo che avrebbe dovuto durare almeno cinquant'anni, non essendo questa umanità pronta per le loro scoperte.


 
Oggi sappiamo che questa tesi non è credibile, non vi sono prove che Ighina fosse realmente discepolo di Marconi.

Sia come sia, a questo punto fu per me necessario cercare prove più concrete non tanto a sostegno dei documenti, che hanno tutti i crismi dell'autenticità, ma del loro contenuto.

Mi sono concentrato allora sui personaggi citati da Mister X quali componenti il fantomatico Gabinetto RS/33. Il solo Marconi è tutto un programma: la sua vita è avvolta nel mistero, come pure la sua morte, avvenuta improvvisa e solitaria nel '37, ufficialmente per un malore; non meno coperti dal riserbo furono i suoi studi, sia per quanto concerne il raggio della morte che le altre armi non convenzionali (ivi compresi i dischi volanti?).

Marconi era, come il Belluzzo delle V-7, Morgagni della Stefani e presumibilmente il mittente di parte degli X-files fascisti, un senatore. Ed un clan senatoriale sembrava dirigere il Majestic 12 fascista; i cui componenti provenivano dagli ambienti scientifici universitari, come il chimico e chirurgo Filippo Bottazzi di Napoli, che negli anni Trenta era membro del comitato direttivo della rivista scientifica internazionale 'Scientia', assieme a Vallauri di Napoli (che Mister X cita erroneamente come Dallauri), Pirotta e Severi di Roma.

Bottazzi aveva fondato, nel 1925, la Società italiana di biologia sperimentale; aveva poi lavorato per il CNR ed in seguito si era dedicato all'insegnamento, presso l'università di Napoli, sino al 1937. La sua presenza, come chirurgo, in un team di studio sugli UFO spinge ad azzardare che i fascisti non avessero raccolto evidenze fisiche solo sui dischi...


Quanto a Gaetano Arturo Crocco, altro personaggio citato nei files fascisti, era un ingegnere aeronautico di Napoli, fondatore della Società Italiana Razzi (la NASA gli ha dedicato un cratere lunare e tuttora lo commemora nel proprio sito Internet, assieme a Condon!); ha ideato una turbina a gas (Belluzzo studiava invece quelle a vapore, applicabili alle V-7); ha lavorato per la Marina Militare ed ha costruito dirigibili armati con telebombe.

Inventore e personaggio versatilissimo, è indubbiamente l'elemento maggiormente interessante di tutto il team: si occupava di 'iperaviazione', cioè di viaggio nello spazio con il superamento della barriera del suono. Progettava molto seriamente il sistema per "rendere abitabili Marte e Venere", con l'invio di uomini a bordo di razzi che "utilizzassero l'energia derivante dall'esplosione dei prodotti delle reazioni nucleari, raddrizzando l'asse terrestre per avvicinare alla terra le orbite dei due pianeti" (sembra di sentire la teoria del viaggio intergalattico di Bob Lazar!).

Nella vita di questo bizzarro quanto geniale personaggio c'è però un buco, tra gli anni Trenta e Quaranta (come per Belluzzo); non si sa cosa abbia fatto in quel periodo, e ciò è coerente con la militanza in un ente supersegreto.

Chi scrive sta conducendo ancora indagini sui componenti del Gabinetto RS/33, e dunque il caso è ancora aperto. Ma un ulteriore dato balza all'occhio. Il 'clan dei napoletani' ebbe un ruolo di rilievo nelle investigazioni sugli UFO. Nei documenti del '36 si accenna ad un incontro segreto del Duce con il team UFO; ebbene, la stampa dell'epoca ci conferma che in quella data Mussolini si trovava in Irpina, ufficialmente per incontrare la gente del Meridione; nulla di più facile che, in una pausa tenuta segreta, abbia avuto un abboccamento con Bottazzi, Crocco e Vallauri per discutere degli avvistamenti in Veneto. 'Casualmente' nello stesso momento il ministro della propaganda nazista Goebbels visitava Venezia, dunque l'area dei recenti avvistamenti...


UNA FRASE ENIGMATICA

In quest'ottica assume una diversa consistenza il discorso che il Duce tenne diversi anni dopo alla Federazione fascista dell'Urbe, al Teatro Adriano il 23 febbraio 1941. Il testo, riportato integralmente sul Giornale d'Italia del 25 febbraio 1941, concludeva con una frase sibillina: "É più verosimile che gli Stati Uniti siano invasi, prima che dai soldati dell'Asse, dagli abitanti non molto conosciuti, ma pare assai bellicosi, del pianeta Marte, che scenderanno dagli spazi siderali su inimmaginabili fortezze volanti". Per anni gli ufologi hanno pensato che questa frase, che concludeva di botto il discorso, senza nulla aggiungere o togliere e staccata dal resto, fosse una semplice battuta. Oggi, viene da pensare che avesse altri significati.

É solo un'idea un po' folle, ma il tono dei rapporti e la presenza di chirurghi o biologi nella commissione non dà adito a pensare che i fascisti potessero avere dei resoconti anche su eventuali umanoidi? Certo, se fosse atterrato un Grigio nell'Italia del '33, la notizia dell'apparizione di una simile "mostruosità" (tale sarebbe stata considerata) non avrebbe potuto essere tenuta nascosta. Ma ammettiamo che da un UFO fosse sceso un Nordico. Un simile evento non sarebbe stato reinterpretato da fascisti e nazisti come una conferma all'idea bislacca dell'esistenza degli Immortali Ariani (che Hitler mandò a cercare sino nel Caucaso, ove secondo la leggenda avrebbero avuto una occulta dimora)?


Sia come sia, nel suo discorso Mussolini fu, volente o nolente, profeta: l'anno seguente gli UFO si mostrarono in maniera massiccia su Los Angeles e furono fotografati mentre venivano presi di mira dalla contraerea.

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