GABINETTO RS/33: TUTTI I MEMBRI, MINUTO PER MINUTO
di Alfredo Lissoni
Alfredo: misterioso personaggio cui è rivolta una lettera Stefani che fa
riferimento al Gabinetto RS/33. Potrebbe trattarsi del giornalista milanese Alfredo
Rizza, agente segreto dell’O.V.R.A. che agiva sotto uno pseudonimo numerico (203),
come presumibilmente le persone implicate nei files fascisti.
De Santi: è probabilmente il più inafferrabile e sfuggente degli 007
fascisti, uomo di punta per i contatti con le spie naziste; per capire quanto
fosse in gamba si pensi che, dopo la guerra, riuscì a spacciarsi per
antifascista e venne persino premiato con una medaglia da De Gasperi in
persona; per molti anni si pensò che non esistesse nemmeno; la sua esistenza
venne poi provata al di là di ogni ragionevole dubbio solo l’anno scorso dallo
storico Arrigo Petacco, che ha identificato in De Santis, Nostromo,
Luigi Grassi, Grossi o David (tutti pseudonimi) un
certo Tommaso David, colonnello di Frosinone fondatore del gruppo spionistico
Volpi Argentate ed in seguito capo dei servizi segreti di Salò.
Marconi: credeva negli extraterrestri, ed ha rilasciato al riguardo diverse
dichiarazioni; riteneva si potesse comunicare con loro via radio; inoltre, dopo
i fatti del ‘33, ebbe un misterioso incontro in America con David Sarnoff,
persona di spicco dell’Intelligence USA (coinvolto nell’ondata di razzi
fantasmi del ‘46 e nello studio di un celebre avvistamento UFO filmato nel
1966).
L’O.V.R.A.: secondo Mister X il Gabinetto avrebbe avuto il pieno
sostegno dell’O.V.R.A. Tutto ciò è plausibilissimo. Fra il 1931 ed il 1933 la
polizia segreta di Mussolini visse la sua fase di massimo attivismo. Nucleo portante
di tutta la struttura fu proprio la Lombardia, ove sarebbe stato recuperato il
disco; la sola Milano coordinava con 24 agenti la rete lombarda,
diretta da Francesco Nudi, dal commissario Tommaso Petrillo e dal commissario
aggiunto Giovanni Di Salvia. Forse era di Di Salvia (e non di De Santi) la
sigla ‘D.S.’ che appare in uno dei files fascisti.
Zerbino: è il nome che appare, per esteso ed in sigla, in calce ad alcuni
documenti fascisti (la firma non è particolarmente leggibile e,
paradossalmente, potrebbe invece corrispondere a Foschini, capo dei servizi
segreti SID durante la Repubblica di Salò); ma è anche il nome di una villa ove
Marconi era solito trovarsi con alcuni suoi amici altolocati, quella dei
marchesi Gropallo di Genova. Zerbino era forse il nome in codice di Marconi? O
il nome di un covo del Gabinetto RS/33?
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